21 dicembre 2009

citazione 1

se si strappa a triangolo vabbé; ma se non si strappa a triangolo ma a stracci, non vabbé. vabbé un corno!!
emma - 16 maggio 2009

17 dicembre 2009

37


sono arrivata a 37.

è già il momento del bilancio, oppure è una cosa che si fa solo agli "anta"?
io penso che si possa fare in qualsiasi momento, anche ogni giorno, se uno ha la pazienza, ma potrebbe essere contro producente: mattone su mattone, se ogni giorno controlli sembra che la casa non cresca mai.
e io oggi non ho voglia di sentire la data come una scadenza. ho già pensato troppe volte nel corso dell'anno a quanto ho fatto ed al punto in cui sono.
oggi vorrei che fosse solo il mio compleanno. un bel ricordo per i miei genitori, che quel giorno hanno regalato una nuova vita. un bel ricordo per me, per ogni volta che i mamma e papà mi raccontano come si è svolta quella giornata infinita in cui sono nata.
non guardo dunque ai passi già compiuti. ma non posso esimermi dal gioire intimamente di ciò che oggi in modo un po' speciale mi regala la mia famiglia. un bacio ciascuno con i loro migliori auguri di un felice compleanno, una sorpresa sul tavolo fatta del più bel mazzo di tulipani gialli che io abbia mai visto, una cenetta tutta per noi.
e allora chissenestropiccia di che cosa ho fatto dal '72 a ieri: anche oggi è una giornata speciale.

4 novembre 2009

trafic

questo è da segnalarsi come uno dei rari casi di vero gemellaggio tra blog. filippoloretoni.blogspot.com ha appena annunciato di avere acquistato un trafic. anche io!!
"si perche' fino ad oggi abbiamo sempre tirato avanti con le auto aziendali. belle, eleganti e soprattutto economiche, visto che paga tutto l'azienda". anche noi!!
"e siccome ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, tutti gli anni di "compressione" all'interno di auto piu' o meno grandi ma sempre e comunque sotto-dimensionate ci hanno spinto a comprare il TIR che vedete in foto." anche noi!!!
"9 posti. un bagagliaio che se togli l'ultima fila di sedili ci puoi fare un trasloco. zero fronzoli. poca elettronica.
massimo risparmio. ha 2 anni e 38mila km, nessun incidente, gomme nuove, appena tagliandato, un anno di garanzia..." ... ma che cavolo, non mi avrà mica fregato il mio furgone, ed io me ne accorgo solo da un blog...
vabbè, comunque mi sento come un bambino a cui hanno appena regalato la prima bicicletta :)
buon viaggio, filippoloretoni!!

29 ottobre 2009

barolo chinato


a parte lo champagne, che deve assolutamente costare troppissimo sennò non mi piace, ho trovato il mio vino preferito grazie a quel sant uomo di mio marito.
la prima cosa bella è che, appena assaggiato e senza conoscenne il nome, ho subito esclamato: "è come il chinotto!!!". il sant uomo, che orami mi conosce da tempo e mi ama per come sono, ha sorriso di un sorriso dolcissimo, probabilmente rievocando in pochi secondi tutte le figuracce a cui negli anni ha assistito grazie alla mia grande ignoranza mista ad ingenuità
comunque non avevo sbagliato di molto, visto che è un barolo aromatizzato con corteccia di china calissaia (come il chinotto, praticamente, ma senza le bolle). vabbè, ci sono anche un sacchissimo di altre spezie, tra cui il seme di cardamomo, ma io ho colto subito l'essenza principale. sono proprio brava.
noi lo abbiamo accompagnato ad una crostata niente male, fatta con le mie manine sante. ma poi ho scoperto che accompagna alla grande il ciocccolato più ricco di cacao, sebbene fosse utilizzato - scaldato come vin brulè - agli inizi del 1900 anche come digestivo ed antipiretico. buono!!

21 ottobre 2009

Gli ormoni della felicità


Ecco la risposta a molti dei nostri problemi di umore: gli ormoni della felicità (endorfine e serotonina).
Lascia stare che "Come l’oppio, le endorfine si legano esattamente a quel punto del cervello, che genera ebbrezza, l’eliminazione del dolore e la felicità". Rischio di non essere credibile, non trovate?
Pare che ci siano fonti attendibili che confermano tutto ciò che avevo sentito raccontare, e in più una bellissima scoperta sul fatto che non mi devo più fare la doccia tutti i giorni né lavare le mani ogni volta che devo andare a tavola. Io mi sento già più felice solo per questo!!!
Con ordine:
1. fare jogging sviluppa l'ormone della felicità. per fortuna dicono che il jogging ppuò essere in realtà sostituito con altre attività fisiche regolari...quindi io scelgo l'attività fisica di coppia, che mi sembra meno noioso. non so voi...
2. mangiare cioccolato aumenta la sensazione di felicità, perché contiene naturalmente l'ormone. ma secondo me è anche il fatto di inglobare un sacco di calorie, che fa stare meglio :). altrimenti si può fare anche con la pasta, pesce e formaggio, ma non è mica la stessa cosa!!!
3. lo zozzo stimola la produzione dell'ormone della felicità
4. ridere, ridere, ridere - che anche questo fa produrre ormoni della felicità. ma che c...ti ridi se non sei felice? ridi per essere felice? questo punto mi ha un po' incasinato.

Bene. Oggi posso dire ai miei figli che possono correre liberamente e scannarsi in casa, strafocarsi di cioccolato e formaggio, ridere come degli scemi e non lavarsi le mani. Pur di essere felici.
Peccato non essere nati nel nuovo millennio...ma posso sempre cominciare oggi, non credete?

NB- ma possibile che esistano veramente delle persone, i "getologi" che studiano la scienza del riso (quello sulla bocca degli stolti, non quello alla milanese)??
 
Fonte 1
Fonte 2
Fonte 3

9 ottobre 2009

evviva le maestre!!


bene. va tutto bene. la scuola elementare serve sicuramente ai nostri ragazzi. per questo è obbligatoria, probabilmente. perché gli dobbiamo garantire una base. una base di italiano per capire e farse capire, una base di matematica almeno per non essere fregato sui resti, un'infarinatura di inglese per capire almeno on/off sull'mp3, una base di vita sociale per stare bene un domani con gli altri.
se siamo d'accordo su questo, possiamo passare ad analizzare i piccoli significativi eventi della settimana scolastica del mio piccolo campione non rappresentativo:
- "mamma, questo è un insieme di brioches (oppure briosss, come dice la mia maestra)". italiano: 9
- analizzando un insieme di animali eterogeni (marini, terrestri, carnivori, onnivori, ecc), la rana "non appartiene" all'insieme. matematica: 8
- siccome abbiamo fatto male i conti, non c'è ancora l'insegnate di inglese per la maggior parte delle classi. probabilmente non ne avremo una di ruolo. nel frattempo le insegnanti che al mattino mangiano la briosss stanno facendo un corso accelerato per poter insegnare inglese. magari la briosss l'accompagnamo a un cafè. inglese: 10
- "se non siete in grado di controllare i compiti dei vostri figli, che sono solo in 3a elementare, figuriamoci per tutto il resto". così le maestre ci mettono un 4 in pagella senza distinzione e senza possibilità di replica, perché siamo una massa di genitori ignoranti. public relation: 10 cum laude

la pagella è servita.

28 settembre 2009

dedicato a te

Chissà se potrai mai capire l'amore di una mamma. L'apprensione per ogni tua paura, l'orgoglio per ogni tuo risultato, il desiderio contrastante di tenerti sempre la mano e di lasciarti andare.
Vorrei che un giorno potessi leggere queste parole, magari quando sarai grande. L'importante è che tu scopra che l'amore della tua mamma può essere totale, come il tuo verso di lei. E questo comporta una certa intensità di sentimenti: perché quando una persona ama tanto, prova anche tutti gli altri sentimenti - belli e brutti - con altrettanta intensità.
Io voglio che tu sia felice, come lo sono io. Chissà se questo tu lo sai...Sono felice di avere incontrato tuo papà, perchè con nessun altro avrei potuto scegliere di diventare madre e perché è una persona come non ne ho mai incontrate. Sono felice di avere una famiglia così ricca e burrascosa. Sono felice che tu sia parte fondamentale della mia famiglia.
Io mi immagino la tua felicità come specchio della tua indipendenza da tutto e da tutti, come libero pensatore, come innovatore. E poi ti immagino libero da tutti i pregiudizi, libero da legami, libero da vincoli.
Che cosa ci vuoi fare, ognuno vede la felicità a modo proprio. Chissà invece tu come la descriverai, la tua immagine di felicità.
Sappi che comunque, al di là dei miei desideri e dei miei sogni, io sarò con te. Sarò pronta ad asciugarti le lacrime come sarò pronta a festeggiare; sarò pronta a mettermi da parte; sarò pronta ad essere la tua più grande tifosa; sarò il tuo puù grande scontro, la tua maggiore sfida. Ma sarò anche sempre il tuo rifugio, fino a che avrai bisogno di un rifugio. E dio solo sa quanto a volte anche gli adulti ne cerchino uno!
E se da grande non te ne ricorderai più, ti dico che già ora, che sei un stupendo piccolo essere, faccio tutto ciò che posso per darti gli strumenti per affrontare un mondo che aspetta con gioia le persone come te. E che già ora sei in grado di regalare molto, anche da bambino.
Il mondo è un posto meraviglioso, che aspetta con pazienza le persone che come te - sono sicura - lo cambieranno in meglio.
Buona vita, piccolo amore mio.

18 settembre 2009

le cose che vorrei

se uno compila un elenco di cose materiali, è brutto? ogni tanto mi dico..."cacchio, quello me lo comprerei proprio"....anzi a volte lo dico pure ad alta voce. ma poi non si può mica avere sempre tutto e subito. quindi mi voglio fare un elenco di cose che comprerò. e se non rimbambisco presto, cercherò anche di aggiornarlo. si parte:


per fortuna che c'è! (l'amicizia)


una serata con un'amica, e ti senti meglio. un confronto tra pari, tra persone che si ascoltano. sentirsi portati a valutare tutto il caos da un punti di vista diverso, e magari "pizzicati" proprio dove si pensa di sentirsi più forti. un po' di dolore fa bene, fa riflettere.
e visto che, come molti, anch'io amo le coccole, sono felice di essermi sentita coccolata.
questa mattina poi un'altra bella sorpresa, con una telefonata dolcissima di un'altra amica. un altro momento di confronto e di solidarietà.
e il commento di vale, che mi ha regalato un po' del suo tempo.
tutto questo mi fa bene.
tutto questo mi fa sentire una brava persona, e dio solo sa quanto ne avessi bisogno.

15 settembre 2009

il grande caos

è come essere in una grande centrifuga. è come essere spinta e tirata in mille direzioni. gira la testa. ma tutto dovrà tornare al proprio posto. o io rischio di uscire pazza.
i ragazzi hanno iniziato la scuola (tutti) - quindi la preparazione degli zaini e dei loro contenuti, la gestione delle emozioni loro e nostre, i nonni in visita, gli altri nonni ingestibili, i genitori e i figli in mezzo.
noi cerchiamo di cambiare casa - che significa trovare fondi per affrontare le spese dell'acquisto, vendere la casa in cui stiamo, accogliere un giorno sì e uno no gente che curiosa tra i nostri muri domestici.
filippo cerca stabilità lavorativa - questo ha portato degli ottimi risultati in poco tempo, ed io ne vado orgogliosa, ma pare che non tutti sappiano godere di questo momento come merita. io lo vorrei urlare a tutto il mondo, perché sono il più grande fan del mio grande uomo.
jacopo va dallo psicologo - e sono convinta che pur di avere le attenzioni che tutti i bambini cercano abbia ingrandito un disagio comune a chiunque: voglio la mamma tutta per me (io da questo attaccamento alla madre mi sono sempre dissociata, ma forse questa è un'altra storia)
emma è in fase di profondo disappunto verso i nonni materni- non la biasimo. ma parlare con i nonni materni è un terno al lotto, e io ci ho rinunciato 36,5 anni fa. e chi lo spiega adesso ad una bimba sensibile come emma???
non dico niente del lavoro - perché non me ne può fregare di meno, in questo momento.
QUALCUNO FERMI LA CENTRIFUGA, E MI AIUTI, PERCHE' IO DA SOLA NON CE LA FACCIO.

24 agosto 2009

bellissimo

delle vacenze spettacolari. non ho visto vette infinite, non ho visto fondali da sballo, non ho camminato su deserti di lava. ho vissuto tre settimane stupende con la mia famiglia. due settimane di campeggio di campagna con una tenda ed una piscina: tutto ciò di cui avevamo bisogno. il resto lo abbiamo messo noi. e poi una settimana a casa, ad inventarsi modi per resistere ad un caldo mai provato fino ad ora: piscina al coperto a pochi km da casa, parco al mattino presto, manicaretti a pranzo e cena, qualche spesa per il nuovo anno scolastico, ed un sacco di progetti di cui discutere.
avrei voluto che non finissero mai, queste giornate nel rispetto dei ritmi di ognuno. e poi giornate di grandi soddisfazioni per dei piccoli passi verso l'indipendenza: le ragazze si fanno la doccia da sole, anche a casa; emma che ha imparato ad andare in bici senza rotelle, jacopo che fa palestra con il papà.
iniziamo questo nuovo anno con una famiglia rinvigorita, con un ricordo di vacanze bellissimo.

18 agosto 2009

bollettino di guerra


belle queste vacanze in campeggio!! la sera dormivamo con i piumini, al mattino i mostri si svegliavano tardi (anche emma è riuscita a stupirci, e jacopo ad un certo punto pensavamo che non si sarebbe svegliato mai più). ma allora perché parlare di bollettino di guerra??
1. caterina cerca di imparare a saltare la corda, e lo fa sull'unica strada asfaltata del campeggio: ginocchio aperto, gomito a schifìo e pancia sgraffignata
2. cataerina non vede i fili tesi della tenda, e cade sullo stesso ginocchio del giorno prima - quello della corda
3. emma gioca con jacopo e cade a facciaaterra (ma che gliele ho fatte a fare le mani???) spaccandosi la gengiva
4. emma impara ad andare veloce sul monopattino, ma non sa frenare. quindi atterra sul ginocchio.
5. jacopo - su cui non conto le sbucciature di ginocchia e gomiti - impara ad usare il coltello da cucina. lama di toledo. e si taglia 2 dita all'altezza dei polpastrelli. esce tanto tanto tanto sangue se ti tagli con il coltello. ma se non altro adesso sa che non è un gioco.

ho finito il disinfettante del pronto soccorso, le bende e i cerotti.

che belle vacanze!!

22 luglio 2009

una giornata di sole


Mariella si è sposata. Da lì è iniziato un fine settimana come non ne facevo da anni. Non è mancato nulla: gli amici, il divertimento, l'amore, la moto.
Andiamo con ordine.
La festa del matrimonio è stata proprio un bella festa, del taglio giusto e leggero per celebrare un nuovo inizio, un nuovo capitolo, e la più bella avventura che possa augurare ad un'amica. Gli sposi erano adrenalinici ma senza stress apparente, radiosi ma consapevoli. Il modo giusto per iniziare un viaggio lungo una vita.
Filippo ed io abbiamo soggiornato in un agriturismo abbastanza vicino ai festeggiamenti, che nell'astigiano uno mette anche in conto di non tornare a casa tutto dritto... Un posto veramente accogliente, così accogliente che abbiamo subito provato il letto. Che dormita, ragazzi!!!
Ma che pensavate??? Dopo quasi due ore di moto in autostrada avevo i muscoli delle braccia e del collo (abbiamo un sacco di muscoli nel collo!!!) a pezzi, ma molto orgogliosa di avere fatto tutto da sola, in compagnia del biker più figo del mondo. Sulla propria moto, of course.
E poi, non contenti della festa ufficiale, abbiamo festeggiato ancora la domenica a pranzo. Bellissimo!! Beh, gli sposi a questo punto erano un po' meno radiosi, con 2 sole ore di sonno, ma comunque presenti. O forse hanno simulato alla grande. Tant'è, un momento piacevole con gli amici, all'ombra di una grande pianta e con la giusta dose di alcolici sul tavolo.
E la chiusura del fine settimana non è stata da meno. ci siamo rimessi in sella ed abbiamo iniziato a cercare statali e provinciali sostanzialmente a casaccio. Abbiamo solo puntato a Nord, sicuri che se proprio avesse buttato male non ci sarebbe mancato nulla: avevamo moto, compagnia e carta di credito.
Non sto a dire che ci siamo persi ad Alessandria, che l'abbiamo circumnavigata 3 volte, che cercavano 'sta cacchio di A7 e non c'era un cartello nemmeno a pagarlo, che a Valenza doveva esserci - ce lo hanno giurato - ma alla fine non era mica vero, e siamo riusciti a infilarla solo arrivati a Pavia.
Vabbé, tra colline e spianate (e insetti) vi dico che me la sono proprio goduta.
Arrivati a casa ero stanca ma felice.
Come ora. Felice

10 giugno 2009

muffa


ho sperimentato muffe che pochi hanno conosciuto. la muffa del barattolo di ananas sciroppato, ad esempio, è nera.
sono certa che altre muffe sono poi conosciute ai più, ma sperimentarle negli anni è stata un'esperienza per cui il mio frigorifero ancora mi ringrazia.
ma... SAPEVATE CHE ANCHE LE UNGHIE FANNO LA MUFFA???
io lo ho scoperto ieri. è verde.
il segreto è tutto nel farsi mettere il gel sulle unghie (quello colorato, come nell'immagine) lasciando delle bolle d'aria tra il gel e l'unghia. e poi l'unghia fa tutto da sola.
non dite che fa schifo, perché se non lo avete provato non ne avete titolo. io, regina delle muffe, l'ho sperimentato per voi. è BUFFISSIMO!!!!

2 giugno 2009

vorrei


Vorrei con te da solo sempre viaggiare, scoprire quello che intorno c'è da scoprire per raccontarti e poi farmi raccontare il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire; vorrei tornare nei posti dove son stato, spiegarti di quanto tutto sia poi diverso e per farmi da te spiegare cos'è cambiato e quale sapore nuovo abbia l'universo. Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona o il mare di una remota spiaggia cubana o un greppe dell'Appennino dove risuona fra gli alberi un'usata e semplice tramontana e lo vorrei perché non sono quando non ci sei e resto solo coi pensieri miei ed io...

dio quanto mi manchi. ho viaggiato con te ogni metro, e visto con te ogni faccia. sento i muscoli doloranti, tanto è stato il viaggiare.
ma adesso torna, che qui il conto alla rovescia è lunghissimo.
un lieve dolore ormai, che rimpiazzeremo a breve con l'immensa gioia di ritrovarsi.

27 maggio 2009

l'arte di scroccare


esistono arti e talenti, intuizioni e illuminazioni. lo scrocco deve essere un mix di tutto questo. uno mica può abbassare gli occhi e chiedere quello che gli passa per la testa. c'è un certo stile da sviluppare, in modo che lo scroccato non possa dire di no. è proprio il sapore della sfida che stimola il palato dello scroccone.
io di solito ne sono vittima. non sono mica capace di scroccare, e mi vergogno anche solo all'idea di chiedere. folle.
allora, sono 4 giorni che mi sento un distributore di sigarette. adesso comincerò a chiedere di mostrarmi il codice fiscale e mi appiccicherò uno sticker con scritto "non dà resto".
c'è quello che purtroppo le ha finite...quindi per solidarietà ho condiviso. magari un giorno finiscono anche a me e mi sentirò meno in difetto se gliele chiederò.
il giorno dopo c'è quello che le ha lasciate in ufficio.
lo stesso giorno c'è quello che non fuma mai (tranne le mie), e che se gliene offro una lui poi è a posto. peccato che me ne abbia chiesta un'altra 3 ore dopo.
è la volta buona che smetto di fumare.
oppure inizio anch'io a fumare quelle degli altri...

arrivederci


cari amici e compagni (metafora non politica, ovviamente) di viaggio,
leggere i vostri messaggi di affetto, nascosto dalla rozzezza e brutalità che vi caratterizza, ha riempito il mio arido cuore di tenerezza.
mi domando infatti come cacchio farete a cavarvela senza il vero cervello dell'ufficio, il leader (non maximo) che vi ha portato a ridurre - sebbene minimamente - l'immensa ignoranza che vi perseguita.
mi pare di vedervi, mentre leggete queste poche righe di saluto ed encomio (potete consultare www.garzantilinguistica.it), con gli occhi sbarrati e pieni di commozione per il totale riconoscimento di cotanto sforzo intellettuale.
ma io vi ho voluto bene anche con tutti i vostri incommensurabili limiti, che ora non sto a sottolineare per pudore (e poi mia madre ha detto che è pronta la cena).
cercherò però di ricordarvi per i vosti pregi. l'unico problema è che me li ero appuntati su un post it (uno di quelli piccoli, che era sufficiente per tutti), ma l'ho perso. non è che mi potete mandare un breve sms per ricordami quali fossero?

vi voglio un sacco bene, bastardi.

18 maggio 2009

ai miei immensi cuccioli


Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inchinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.

Per non ferirli.

-Janusz Korczak (1878-1942)

E' proprio questo ciò che a volte ci manca. Noi, noi adulti, noi "grandi", noi - a volte immensi, eppure tanto più piccoli e miseri dei nostri figli. Sapete ancora che cos'è l'emozione di uno sguardo, il batticuore per una carezza, l'incubo dell'ignoto, il timore del buio e del silenzio, la felicità di un viaggio in aereo, il sogno del natale, l'assenza di percezione del tempo, la sincerità di un sorriso senza pregiudizi, l'esuberanza di un urlo, la rabbia della limitatezza del vocabolario? Abbiamo qualcosa da ricordare, guardando i bambini: un tempo siamo stati piccoli agli occhi del mondo, e diventando immensi agli occhi dei bambini abbiamo perso l'altezza che ci caratterizzava.

8 maggio 2009

festa della mamma


cara mammina, mi piace guardare, mentre per casa ti dai da fare: accendi un fornello, rifai un letto, metti una maglia dentro un cassetto, prepari un dolce alla marmellata, ti vesti e ti trucchi come una fata, in un baleno sei pronta ad uscire per lavorare fino all'imbrunire.


poi torni a casa facendo la spesa e non ti scordi per me una sorpresa, prepari la cena, mi fai il bagnetto, metti i giocattoli nell'armadietto.


fra le tue mani, come d'incanto, in casa funziona tutto quanto. sei proprio magica, credi in me: io vorrei essere come te.


emma e caterina


...ho pianto...

sono proprio arrabbiata


ma è possibile che gli uomini (neutro) siano così piccoli?? come è possibili che un adulto non sia in grado di affrontare un altro adulto, guardandolo negli occhi, dicendo ciò che deve essere detto? un sacco di giri di parole, un sacco di sotterfugi, un sacco di cavolate!!

vogliamo provare ad avere coraggio delle nostre azioni, ma anche dei nostri pensieri?

c'era un tempo in cui avere un'idea era un valore; e ancor più apprezzata era l'idea fuori dal coro, manifestata a piena voce, comprovata da fatti.

e invece no. adesso dovresti possibilmente astenerti dal pensare. se proprio proprio devi avere un'idea tua deve essere uguale a quella del capo. e comunque se non la esprimi è meglio.

ma che razza di imbecilli stiamo diventando....

5 maggio 2009

mascolinizzazione in corso...


ma sarà possibile che mi sto mascolinizzando? ho sempre apprezzato poco le donne che parlano di moto... mi è sempre sembrata una forzatura nei ruoli. nel mio immaginario, la donna fa un sacco di cose, e l'uomo fa un sacco di altre cose.
e a volte fanno delle cose insieme, ma questo non è l'argomento.
gli uomini apprezzano le moto, le corteggiano, le vestono, le lucidano.
le donne le guidano se proprio devono, ma preferiscono gli scooter, che si possono anche mettere le gonne.
e poi ci salgono come passeggero, che è un sacco sensuale!!
ma se tutto questo è vero, perché ho voglia di cambiare moto? perché non lumo con uno scooterino? e soprattutto perché il motivo che mi stimola a cambiarla è che LA VOGLIO PIU' GRANDE!!
mi piace avvolgerla con il mio corpo, e con il tempo e l'abitudine inizio a sentirla stretta. da quando poi ho guidato la moto di filippo, che è un sacco più grande della mia ed è anche a iniezione, non riesco più a guardare la mia con gli stessi occhi.
sento che la sto tradendo, e sento che sono felice di farlo.
...ma capite anche che questo è proprio ciò che cercavo di evitare? capite bene che è proprio un discorso da MASCHIO??
penso che andrò a mettere uno smalto rosa, a farmi delle cose ai capelli, o una delle cose che fanno le FEMMINE. vediamo se funziona.

29 aprile 2009

favola con finale non tradizionale





Voglio raccontarti una storia, quasi una favola. Che però finisce in modo non tradizionale. Non finisce con “vissero felici e contenti”.
Nella storia c’è una principessa (almeno questa tradizione manteniamola).
La principessa passava le sue giornate a raccogliere fiori nei prati di una lontana contea. Era felice della propria condizione, sebbene non fosse ricca e non avesse un castello per dimora.
Un giorno arrivò un principe, che – interessato a lei - le offrì l’accesso al castello. Un castello vero!!
Lui le chiese di entrare nel castello in punta di piedi, per non allarmare i conti e le contesse, e di utilizzare una sola ala dell’edificio, mostrandosi con discrezione alla corte. E lei seguì il principe.
Sapete, il castello, visto da lontano, era proprio bello. Era tutto rosso, con delle mura di cinta inattaccabili e dei bellissimi alfieri pronti a dare la vita per difendere il Re.
Alcuni amici avevano messo in guardia la principessa: quel castello era troppo grande per lei, e – sebbene dall’esterno sembrasse un paradiso – all’interno avrebbe trovato molti labirinti, e molti – alla corte del re – avrebbero inviato la sua giovinezza, la sua freschezza e la sua posizione. Ma la principessa non poté credere a queste voci, tanta era la sua fiducia nel principe e tanta era la sua buona fede.
Una volta entrata nel castello, iniziò a conoscere le sole stanze che le erano state assegnate, per non dispiacere al buon principe. E fu proprio brava, perché pochi nel castello si accorsero della sua presenza. Alcuni la percepirono, ma non colsero il fatto che il principe la volesse prendere come moglie, e quindi non se ne sentirono minacciati.
La principessa iniziò però a chiedersi che cosa celassero le altre stanze e, di notte, imparò a muoversi nel castello ed a conoscerne i meandri più reconditi senza che alcuno si insospettisse. Passati 3 anni, a fronte del fatto che nulla era accaduto per tutto quel tempo, la principessa iniziò a pensare che il principe avesse cambiato idea e che non la volesse più come regina.
Mentre pensava a tutto questo, valutò l’ipotesi di fuggire dal castello, per tornare ai prati ed alla sua vecchia dimora. Ma si sentiva in colpa nei confronti del promesso (?) sposo. E così non si mosse, rifiutando le proposte di altri principi, che erano venuti a conoscenza della presenza di un talento nascosto nel castello.
La favola – “una favola un po’ triste” direte voi – finisce che la principessa è ancora nel castello. Il principe ha rinunciato a lei ed ha scelto un castello più grande, forse con un’altra principessa.

e quindi?


Mi dicono che ostento le mie capacità. E che sono presuntuosa.
E quindi? Ma da quando è peccato essere coscienti dei propri punti di forza e dei propri difetti? Da quando lottare per l'affermazione dei propri talenti è un peccato, quando per farlo non si scredita il lavoro di altri?
Ho fatto cose che molti avrebbero fatto anche meglio, ma che altri non avrebbero proprio saputo fare. Ho pensato cose che molti altri hanno pensato e altri non hanno nemmeno capito.
Conduco una vita ad un ritmo forse eccessivo, ma questo è proprio uno dei miei difetti - e riesco ad ammetterlo pubblicamente, visto?
E quindi?
Magari con la maturità arriverò a capire.
Oggi l'interrogativo è ancora aperto.

22 aprile 2009

tutto mio

non ci posso credere! dopo tanto pensare e ripensare ho trovato una cosa tutta mia, per cui non devo chiedere a nessuno. non chiedo ai miei piccoli di regalarmi un'oretta, non chiedo a mia madre di stendere i panni che sennò poi fanno la muffa, non chiedo a mio marito come si fa, non chiedo al mio capo se posso...super!
adesso che ho questo tutto mio, non sono sicura che lo saprò sfruttare, ma tant'è...mi regalo una chance.